sabato 5 luglio 2014

Sottosopra



Sono terribilmente desolata, non riesco più a scrivere una recensione positiva da un po’ di tempo, ormai.
Ultimamente mi capitano sotto mano solo libri che non mi lasciano nulla, anzi, preferibilmente mi trasmettono tanta tristezza, data dalla delusione delle aspettative.
Come ho già scritto da qualche parte nel web, credo che noi tutti siamo più bravi a esprimere sentimenti forti e negativi, piuttosto che sentimenti piacevoli e leggeri.
È quello che capita anche per i ricordi o per ciò che succede tutti i giorni nella nostra vita quotidiana. Prendere un gelato con un’amica è una cosa piacevole, ma allo stesso tempo ci sembra così normale, logica e palese da non meritare di soffermarcisi sopra più di tanto. D’altra parte invece se quella stessa amica ci fa un torto, ci risponde male o decide di non uscire con noi, ricorderemo quel momento particolare per tutta la vita (magari non proprio tutta, specialmente se si ha una memoria come la mia).
Allo stesso modo io credo che questo capiti con i libri. Tendiamo a ricordare con maggior fervore quelli che non ci sono piaciuti o che ci hanno fatto arrabbiare per quanto erano brutti (e diciamoci la verità, è capitato a tutti almeno una volta nella vita di scagliare via un libro che ci ha fatto sentire presi in giro - se non siete così maneschi potreste aver utilizzato la “mossa dell’ammazzamosche”); mentre invece quei libri piacevoli, letti con interesse e in fretta tendono a finire nel dimenticatoio.
Forse questo è un processo (definiamolo così) che capita solo a me, non saprei! Che sono piena di strane manie è un dato di fatto, quindi non chiedetevi se a voi capita; chiedetevi perché capita a me (frase molto marzulliana, scusate).
Mentre mi accingevo a preparare una nuova recensione (negativa, ovviamente!) mi sono detta che dovevo provare a ricordare un libro che mi avesse fatto piacere leggere e provare a parlarvi di quello, invece che dell’altro. Basta negatività!
Visto che tra gli ultimi libri letti non ce n’era uno che mi avesse suscitato sensazioni tanto positive da meritarsi un posto nella mia lista, sono dovuta ricorrere all’aiuto di aNobii.
Sfogliando le pagine della mia libreria, l’occhio è caduto sulla copertina di un libro “silenzioso”. È vero, tutti i libri sono molto silenziosi, a meno che non li si usi come tamburello. Ma questo volumetto in particolare, si è fatto notare proprio per la sua discrezione. 


Sto parlando di “Sottosopra” di Milena Agus, edito da Nottetempo. Non ha una copertina chiassosa (sì, ci risiamo, ma oggi non posso fare a meno di pensare ai libri come esseri dotati di pulsante altoparlante “on/off”), anzi, a dire il vero io la trovo un pochino piatta, senza dubbio densa di significati e molto inerente alla trama del libro, però non è particolarmente colorata o fatta appositamente per richiamare l’attenzione. Forse è proprio questo il motivo per cui oggi mi sono soffermata su quella copertina e su quel libro: in mezzo a tanti colori, tanti stili, tante immagini e scritte diverse, sono stata attirata dalla più sobria.
E poi ho un altro motivo più importante per parlarvi di questo libro. Cagliari è considerata una città di provincia, molto lontana dai capoluoghi più moderni e visitati del resto di Italia. Spesso tenuta in second’ordine, mai citata dai tg se non per le notizie più tristi o scandalose.
Vi dico però, che è solo dopo esserci stati o averci vissuto, solo dopo aver camminato sotto la Torre dell’Elefante o essere passati davanti alla statua di Carlo Felice, che ci si rende conto di tanti piccoli particolari che, secondo me, la rendono una città unica al pari delle altre.
Il fatto è che questo libro, oltre a parlare degli strani abitanti del palazzo di “Sottosopra”, oltre a farci conoscere Mr. Johnson, violinista di fama mondiale che ha però smesso di calcare le scene; Anna, donna delle pulizie, sempre pronta a dare conforto e amore agli altri, Alice, ragazza di paese con le sue strane manie; e Giovannino, tenero bambino che è già grande, oltre a tutto questo, ci fa conoscere un pezzettino di quella Cagliari (e di uno dei suoi quartieri più caratteristici: la Marina) che a volte viene messa da parte in favore della più modaiola Costa Smeralda.
Il libro della Agus racconta la storia un po’ strampalata, a volte quasi surreale, di persone che potrebbero essere i nostri vicini di casa. L’autrice ha un modo schietto di scrivere, che non rimane mai indifferente, o piace o non piace, senza vie di mezzo. Non mi dilungo a parlare di stile, di prosa o di altro, anche perché a dire il vero non credo di esserne tanto capace. Lascio ai critici il loro lavoro, io mi limito a parlarvi del resto.
Vi ho descritto questo romanzo, perché, anche se sono di parte, amo profondamente la Sardegna e sono estremamente felice che ci siano tanti autori che ne decantino le bellezze, che non sono solo le spiagge incontaminate del sud o i millenari nuraghi. No, prima di tutto c’è un popolo fiero e ospitale, che una volta che ti entra nel cuore non ti lascia più andare.
E in fondo in fondo, tu sei ben contento di far parte di questo mondo. 


Capita anche a voi di avere tra la vostra collezione dei libri silenziosi? Credete anche voi che si riesca a parlare meglio e di più dei fatti negativi, rispetto a quelli positivi? Avete mai letto qualcosa di Milena Agus?

12 commenti:

  1. Sottosopra è nella mia wl da un po' di tempo Giulia!! ^^
    Anche a me è capitato di incontrare libri "silenziosi", intendo quei libri che ti siano piaciuti o meno non fanno parlare troppo di sé per vari motivi. Io ho trovato per esempio silenzioso "Un incantevole aprile" della Von Arnim, nonostante mi sia piaciuto non sono riuscita a scrivere un pensiero.
    Sono d'accordo con te sul fatto che sia molto più facile esprimere le emozioni negative, quando si tratta poi di libri a volte faccio fatica a condividere, in una recensione, le sensazioni positive o tutti gli aspetti che mi sono piaciuti.

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    1. Ciao Ila! :)
      Sì, i libri silenziosi sono anche quelli che non sono molto di moda (ci ricolleghiamo sempre alle stesse cose!) o che appunto non sono noti.
      Le nostre wl devono essere incredibilmente simili, perché vorrei leggere "Un incantevole aprile" da molto tempo. Credo che sia perché entrambe amiamo i classici e gli inglesi ;)
      Hai perfettamente ragione, a volte è difficile esprimere appieno le sensazioni positive rispetto a un libro e forse è anche questo il motivo per cui le mie recensioni con il pollice in su sono così poche. Penso che se un libro mi è piaciuto veramente tanto, merita almeno una recensione che sia degna dei più grandi critice della letteratura mondiale e io non mi ci avvicino nemmeno nei miei sogni più fantasiosi! ;)

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  2. Uh che bella recensione! Nel senso che mi hai convinta a procurarmi questo libro :P

    Per quello che riguarda la prima parte del post, forse ne avevo già accennato anche con te, io sono tendenzialmente un'entusiasta e probabilmente molto fortunata nella scelta delle letture, quindi fatico decisamente a elencare titoli che non mi sono piaciuti :P

    Del resto, devo anche dire che non sempre è facile scrivere le proprie opinioni su di un libro letto, per una quantità considerevole di motivi: a volte a me mancano le capacità critiche necessarie, magari dovrei approfondire e non ne ho modo e tempo, altre volte un libro mi ha coinvolto troppo e forse viene a mancare quel minimo di distanza per poterne scrivere.

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    1. Ciao Glò :)
      Grazie! Spero che il libro ti possa piacere, mi sentirei in colpa se così non fosse :-P
      Sicuramente sei stata fortunata, o semplicemente hai fatto delle scelte ben ponderate! Io purtroppo devo dire che ultimamente sto prendendo alcune grosse cantonate.
      Per il resto la penso esattamente come te; a volte si è troppo coinvolti (questo capita anche per le recensioni negative per quanto mi riguarda) e quindi scrivere sembra essere la cosa più difficile del mondo.
      C'è da dire che noi almeno ci proviamo, quindi va bene così ;)

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  3. Ciao Giulia ^-^
    Concordo, a volte è facilissimo dire perchè un libro non ci è piaciuto e parlarne male (anche se, soprattutto per gli emergenti, sono a favore di una recensione costruttiva), ma ritengo che sia facile parlare anche di quelli che ci hanno entusiasmato. Invece a volte trovo difficile parlare di quelli che non mi hanno colpito più di tanto, anche se magari oggettivamente sono dei bei romanzi ^-^
    Milena Angus non la conoscevo, però ti dirò la cover è ipnotica, regala un punto di vista insolito.

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    1. Ciao Rosa! :)
      Sono d'accordo con te, con gli autori emergenti è meglio andarci cauti; anche se ti dico la verità, le poche volte che mi sono capitati libri di questi autori ho preferito chiudere un occhio e scrivere una cosa neutra. Il fatto è che mi dispiace sempre smorzare l'entusiasmo degli altri con recensioni negative, per quanto possano essere costruttive. Lo so, un buon recensore non fa così, ma io sono fatta al contrario!
      La copertina è molto bella in effetti, ma giuro che non si vedeva molto tra le altre che avevo sotto gli occhi! Direi che certe volte essere "silenziosi" possa essere anche un vantaggio ;)

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  4. *O* Cagliari è dove vivo per quasi 10 mesi l'anno ormai, questo libro non lo conoscevo ma insomma, non posso non leggerlo! Me lo prenderò presto, anche perché dalla tua recensione sembra davvero bello!
    Concordo col fatto che sia più facile parlare di un libro che non ci è piaciuto. Coi libri che mi son piaciuti tantissimo non riesco a esprimermi a volte, perché ho paura di non rendergli abbastanza "onore" con le mie parole e spiegare quanto davvero l'ho amato: di solito infatti scrivo sempre recensioni corte sui miei libri preferiti (poi ci son le eccezioni^^). In linea di massima però, in un libro che non mi è piaciuto riesco a parlare dei "difetti" che secondo me ho trovato, quindi scriverei moltissimo :P

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    1. Ciao Eli :)
      Credo che Milena Agus sia proprio di Cagliari, infatti tutti i suoi libri sono ambientati lì (o perlomeno, quelli che ho letto).
      È proprio vero: dei pregi è difficile parlare, dei difetti ci sarebbe da dilungarsi per ore e ore, con le dovute eccezioni per entrambe le parti, come hai detto tu! E questo vale sia per i libri che per la vita quotidiana!
      Ripeto quello che ho scritto in una risposta più su: spero che il libro ti piaccia, in caso contrario potrei chiudere i battenti!

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  5. Ti capisco, leggere libri deludenti è scoraggiante, soprattutto quando hai alte aspettative.
    Se non l'hai letto vorrei consigliarti "L'amore in un giorno di pioggia" di Gwen Cooper, non posso assicurarti che ti piacerà, ma io l'ho trovato dolcissimo ed emozionante. *-*

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    1. Ti ringrazio per il consiglio!
      Non ho ancora letto il libro che hai citato, provvederò subito a colmare la mia lacuna e ti farò sapere che ne penso ;)

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  6. Non ho mai letto nulla di Milena Angus...provvederò!
    anch'io a volte mi trovo in difficoltà a scrivere certe recensioni positive...tolto l'entusiasmo per il libro, rimane poco e niente...
    anch'io ultimamente ho trovato solo letture poco entusiasmanti...vorrei una lettura che mi desse emozioni, purtroppo non ho avuto fortuna finora...

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    1. Quanto ti capisco, Licia! Io sto racimolando una serie di insuccessi, uno dopo l'altro; sto iniziando ad avere qualche dubbio sulla mia capacità di giudizio! Speriamo che le prossime letture possano andare meglio ad entrambe ;)

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