domenica 30 marzo 2014

Prezzo o qualità?




Da alcuni giorni ormai, la Newton Compton ha lanciato la nuova serie di libri “Live Deluxe”, dove spicca la presenza di nomi quali Ovidio, Svevo, Kafka; insomma possiamo tranquillamente dire che si tratta di pezzi da novanta del panorama letterario mondiale.
Per restare in tema di pezzi da novanta, o per meglio dire novantanove centesimi, è stato riscontrato, con grande disperazione da parte dei lettori, un rincaro del prezzo.
Da qui si è scatenata una piccola polemica. Niente di esagerato, ma alcune voci si sono levate dal coro, recriminando un ingiustificato aumento del prezzo.
Ammetto di aver acquistato, anni fa, una serie di classici, quelli con il dorso bianco e nero, che appartenevano alla Biblioteca Economica Newton, ma all’epoca era quanto di meglio si potesse trovare nel campo dei classici, per di più, a un prezzo assolutamente abbordabile. 
Per una ragazzina che macinava pagine su pagine era come aver trovato la porta del Paradiso!
Onestamente però, oggi, non riesco più ad acquistare questo tipo di libri (complice il fatto che se i libri sono corti - come in questo caso - allora non riesco proprio a guardarli).
Forse sono diventata troppo pignola (sì, lo so, sono un caso disperato).
Non so voi, ma io pretendo che il mio libro sia ben pubblicato, che le righe di inchiostro non siano sbiadite, che le pagine siano stampate esattamente come dovrebbero essere e non che siano tutte storte. Voglio che nel mio libro non ci siano errori grammaticali o pagine che si staccano.
Una qualsiasi di queste cose mi distrae dalla lettura, mi fa perdere la concentrazione e interrompe, seppur per un breve attimo, la magia della lettura.
Inoltre, se c’è una cosa che ho imparato nel mio ultimo anno a strettissimo contatto con il mondo dei libri è che per fare un libro (e con fare intendo realizzare; quindi scegliere, creare, stampare, distribuire e vendere) ci sono tanti, tantissimi costi. Risulta facile capire perché, oggi, il prezzo dei libri sia in continuo aumento.
D’altra parte mi viene da pensare che, se un libro costa poco, allora qualche ingranaggio della catena di montaggio non ha funzionato bene. Voi non trovate?
C’è da dire che la Newton Compton ha fatto un grandissimo lavoro nel rendere la cultura più “aulica” fruibile per le tasche di tutti. D’altronde che siano novantanove centesimi o due euro, secondo me, poco cambia. Insomma, chi è il folle che acquista pagando di più, quando invece potrebbe risparmiare?
Credo, quindi, che tutta la polemica scatenata si regga sul nulla.
Se proprio vogliamo dirla tutta, io personalmente preferisco rinunciare a un caffè (o ad una qualsiasi altra cosa) per comprare un libro e credo che sia lo stesso per i molti lettori appassionati.
Però… ahimè, c’è un però; trovo sempre il pelo nell’uovo!
Leggendo i titoli ho notato una cosa che mi ha lasciata letteralmente di stucco.
Avete mai sentito parlare de “L’importanza di essere onesto”? Io no, ed è proprio questo titolo accostato al nome di Oscar Wilde ad avermi sorpreso.
Come ho già detto, sono follemente innamorata del periodo vittoriano e di tutta la letteratura ottocentesca inglese. Fatto sta che la mia adolescenza è stata costantemente condita dalla lettura di opere di autori inglesi. Tra questi, naturalmente, non potevano mancare Oscar Wilde e “L’importanza di chiamarsi Ernesto”.
Ora mi domando una cosa: perché cambiare un titolo così? Certo, il gioco di parole in italiano è decisamente infattibile, mentre invece, “Ernest” e “earnest” in inglese si prestavano alla perfezione agli scopi dell’autore.
Ma perché cambiare un titolo che è lo stesso da più di un secolo?
In realtà, come ho letto in alcuni commenti in giro per il web, probabilmente Oscar Wilde e le sue opere sono talmente belle nella forma originale che non si dovrebbero tradurre in nessun’altra lingua; ma non tutti padroneggiano l’inglese in modo tale da leggere libri scritti centocinquant’anni fa.
L’inglese è una lingua che ho studiato e che mi piace moltissimo, ma sono sicura che se non avessi letto l’opera di Wilde in italiano, probabilmente non avrei potuto apprezzare tutte le sfumature ironiche e divertenti tipiche del suo stile.
Insomma, sono un po’ combattuta. Apprezzo veramente tanto il fatto che chiunque voglia leggere possa farlo senza dover per forza rinunciare ad altro (e per questo un grande merito va alla Newton Compton), ma è anche importante che la traduzione non venga completamente stravolta, anche perché non ne vedo il motivo.
Probabilmente (e questo non lo so, perché non acquisterò il libro) il resto della traduzione sarà più che accettabile, ma la questione del titolo, fatico un po’ a mandarla giù.
In definitiva penso che si dovrebbe trovare un giusto compromesso. Con i tempi difficili che siamo costretti a vivere, i beni considerati non necessari (come i libri, appunto) diventano sempre più appannaggio di pochi, bisognerebbe cercare di andare incontro alle richieste di chi, come noi, ancora crede nella lettura. Ma se questo va a scapito della qualità, allora io non ci sto.

Sono pignola, l’ho già detto?


Che ne pensate di questa serie di fortunati, quanto osteggiati, libri? Preferite spendere di meno e leggere di più? Cosa scegliete tra prezzo e qualità?

8 commenti:

  1. Ciao <3 nuova follower :) ma che post elaborato *_*Io di solito scelgo in un modo poco drastico..., dipende dal libro :3 scelgo sempre il formato in brossura mapreferisco non comprare libri scritti con caratteri invisibili- come alcuni di questa serie- se no divento cieca XD ah... E preferisco leggere di più e spendere un po meno XD se ti va di passare ho un blog anch'io... Mi farebbe piacere vederti tra i miei lettori ma anche un commentini o un salutino mi farebbero piacere uguale :3 a presto cara :)
    Francy

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  2. Ciao Francy! Sono contenta che ti sia aggiunta ai miei follower :)
    Di solito non scrivo post troppo impegnati, ma ogni tanto mi viene un momento di follia e devo assecondarlo, poi questa volta ero particolarmente sconvolta per il cambiamento del titolo e dovevo condividere questa notizia con chi avrebbe potuto capirmi!
    Passo volentieri nel tuo blog, ti aggiungo ai preferiti e commenterò più possibile. Grazie per essere passata, a presto :)

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  3. Più leggo i tuoi post e più mi vien voglia di leggerli tutti :) mi piace ciò di cui parli, e risponderò anche qui...
    Se c'è una cosa che mi da fastidio, sono i libri stampati male. Mi danno davvero ai nervi, non li sopporto. Oppure quelli scritti microscopicamente oppure con le pagine finissime che nemmeno la carta velina. Quasi bibbie. Io preferisco che costi qualcosa in più, ma che sia decente. Soprattutto se si tratta di libri grossi: leggerli con pagine trasparenti fa in modo inevitabile che si sciupino prima del tempo. Ti faccio un esempio... io ho i Pilastri della terra di Ken Follett (son circa 1100 pagine), formato brossura, pagato 14 euro. Bello, grosso, pagine non dico grosse tipo cartoncini (se no sarebbe alto un metro XD) ma il tanto giusto. Ebbene l'ho visto grande la metà, con pagine sottili che vedi quasi la scritta di dietro, in caratteri striminziti, a tipo 11 euro. Ecco, così mai l'avrei comprato. Preferisco spendere 3 euro in più ma non ammazzarmi gli occhi XD però poi ovvio, se mi chiedono 5 euro (e sto dicendo il minimo) per un libro che ha pagine tipo cartoncino e la copertina rigida, preferisco prendere la versione economica in brossura (ovvio, non se è eccessivamente economica e di pessima qualità). I libri con la copertina rigida secondo me son belli per dei regali. (poi comunque a volte ne compro eh, se non trovo la versione economica) Quindi diciamo che sto nella media... Poi comunque ultimamente sto andando molto sull'usato, dove posso prendere anche libri con la copertina rigida fighissimi pagando pochissimo :P ah, avessi scoperto prima quel fantastico sito che è Libraccio!!! XD

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    1. Ti ringrazio di nuovo! Sono commossa! :')
      Sai, io ho proprio la versione "economicissima" de "I pilastri della terra", quella scritta minuscola e con le pagine che sembrano carta velina. Infatti ora molte pagine sono staccate e sono terribilmente arrabbiata per questo!
      Ho tantissimi altri libri stampati male, ma che ho comprato lo stesso perché al momento dell'acquisto o non badavo a quelle cose oppure era tanto il desiderio di leggere la storia che me ne fregavo della qualità!
      Crescendo ho imparato ad apprezzare anche i dettagli, quindi ora sto più attenta!
      Per il resto sono d'accordo con te, penso che i libri con la copertina rigida siano fantastici da regalare; ciò non toglie che, se piacciono anche a me, li compro senza badare a spese!
      Conosco Libraccio, ma non ho mai comprato nulla da loro, anche perché fino a poco tempo fa ero convinta che facesse solo scolastica.
      Proverò a sbirciare il loro sito! ;)
      Grazie infinite per i tuoi commenti! ♥

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    2. Ti capisco, all'inizio della mia "avventura tra i libri" facevo la stessa cosa... Ora piano piano, diciamo che apprezzo un pochino di più la qualità alla quantità. Un bel libro in senso estetico/di materiali, ce lo godiamo meglio. Comunque stessa cosa per quanto riguarda libraccio :D al liceo molti miei compagni compravano da li i libri di scuola, solo qualche mese fa ho scoperto che vendeva anche libri di tutti i tipi. Ahhh, ad averlo scoperto prima! :P

      <3 <3 <3

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    3. Vogliamo qualità e quantità!!
      Ripeto che se alla fine è la storia quella che mi interessa, tendo a fregarmene un po' dell'estetica, anche se ultimamento ingaggio molte battaglie con me stessa, per questa cosa. Per esempio volevo assolutamente leggere "Dracula" di Bram Stoker, ma l'edizione che trovavo in libreria non mi piaceva affatto (nonostante adori Gary Oldman, non riuscivo proprio a farmi piacere il libro con la sua immagine in copertina); poi alla fine ho ceduto e addirittura l'ho comprato in edicola! Quindi vedi, faccio tanto la "preziosa" e alla fine mi frego da sola ;)

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  4. Post molto interessante!!Sono d'accordo con te...soprattutto per quanto riguarda i classici cerco sempre di privilegiare le CE che preferisco, non dico di comprare l'Enaudi che è una delle più care ma per esempio io adoro la Bur, prezzi onesti, belle copertine e traduzioni eccellenti perchè quello che proprio non mi piace della Newton sono le traduzioni abbastanza superficiale e pessime (posso dirlo??!!)..
    Però ti confesso che ho comprato qualche volume dei Live a 0.99 cents soprattutto quei libri che non mi attirano più di tanto o quei libri che ho già letto ma non possiedo nella mia libreria, e confesso anche che non sono male, mi aspettavo di peggio...poi secondo me l'avere i prezzi così economici potrebbe spingere lettori di altri generi ad avvicinarsi a Wilde piuttosto che Kafka o la Woolf...quindi non disprezzo del tutto il lavoro della Newton, prendo quel che di buono c'è! ^^

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    1. Sono totalmente d'accordo con te, la Bur produce ottimi libri classici ad un buon prezzo e almeno la traduzione e la fattura stessa del libro non sono male.
      Puoi dire quello che vuoi, qui, non ti preoccupare! :)
      Devo dire che non ho mai comprato i volumi a 99 centesimi, mi sono sempre rifiutata di farlo. E non perché sono scema (oddio, forse solo un po') e preferisco spendere di più per avere lo stesso. Alla fine credo che sia semplicemente una questione di scelte!
      Hai perfettamente ragione quando dici che magari avere prezzi così bassi può aiutare a conoscere altri generi e altri autori ed è per questo motivo che non mi sento di disprezzare completamente la Newton Compton!

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